My Shangri-La beneath the summer Moon... I will return again as the dust it blows high in June...

Let the music be your master, will you heed the master's call?
("Houses of the Holy")

Bron-Yr-Aur

Dedico un post per fornire informazioni del Cottage dove i Led Zeppelin (Page & Plant) si stabilirono nel 1970 per comporre vari pezzi. Questo luogo rappresenta per così dire il lato acustico o country del gruppo e il contatto con la natura come stimolo per emozioni. Omonimo pezzo strumentale contenuto in Physical Graffiti, Bron - Yr - Aur (=“Seno d’oro” in dialetto gaelico), è uno sperduto paesino della Snowdonia, regione situata a Nord-Est del Galles, dove i Dirigibili avevano rifinito il loro terzo album nel ‘70: è un luogo molto sereno, che sembra uscito dalla penna di Tolkien, nei suoi Signore degli anelli, e questo aveva influenzato il clima di quell’album. Il posto è raggiungibile solo con strade secondarie sterrate, vicino al fiume Dovey. Oggi il cottage è privato, ma si può visitare, tipo un museo. Vennero composte canzoni acustiche intorno a fuochi o nelle campagne, immersi negli stupendi paesaggi del Galles. I risultati furono molte canzoni di Led Zeppelin III e altri componimenti come "Poor Tom", "Down By The Seaside", "Black Country Woman" e la stessa "Bron - Yr - Aur" (un pezzo semplicemente stupendo, e altrettanto "Bron-Y-Aur stomp" - video qui sotto). La pronuncia gallese è particolare, noi invece diciamo /Bron Rar/.

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video: "Bron-Y-Aur-Stomp"

Questa canzone è dedicata all’ex cane di Plant, Strider (guarda caso dal nome di uno dei personaggi del Signore degli Anelli). Bonzo, oltre alla batteria, aggiungeva cucchiai e nacchere per movimentare l’atmosfera. "Ah, ti ho sorpresa mentre mi sorridevi...così dovrebbe essere, come una foglia per l’albero, è così bello... Mentre camminiamo lungo un sentiero di campagna, canterò una canzone, senti che ti chiamo... Sì, ho una cosa sola da fare: passare la mia vita con te, tu sei il più bel cane che abbia mai conosciuto, così bello... :). Quando sarai vecchia e i tuoi occhi saranno offuscati...cammineremo ancora lungo i sentieri di campagna, io canterò le stesse vecchie canzoni, mi sentirai chiamare il tuo nome..."





Bron-Yr-Aur"



"The rain song" unledded, with orchestra. For me, the best conceivable in music.

It’s bliss. Questa è l’estasi. La versione originale (video più sotto) conta oltre 7 minuti e mezzo di godimento musicale. Tutti gli accordi delle chitarre, acustica ed elettrica, sono meravigliosi. Con inserimenti di pianoforte ed archi. E’ una malinconia dolce davvero emozionante. Dopo l’inizio cantato, c’è una lunga parte strumentale che dà i brividi. Da 1:10 circa a 3:50, quindi una parte di soli strumenti lunga 2 minuti e 40 secondi. La canzone inizia tranquilla e verso la fine aumenta d’intensità. Suonarla è complicatissimo, ma possibile. "...Tu sei il Sole che mi fa crescere...non è difficile sentirmi ardere...guardavo il fuoco espandersi debolmente... E’ l’estate dei miei sorrisi...e si allontanano da me i Custodi delle Tenebre... Parlami solo coi tuoi occhi, è a te che dedico questa musica... Non è difficile riconoscere che tutto questo diventa chiaro a tutti di volta in volta... Parlami...parlami...parlami...parlami... Ho sentito il freddo del mio inverno, non avrei mai pensato che se ne sarebbe andato...ho maledetto le tenebre che ci assalgono, ma so di amarti molto, so di amarti molto... Sono le stagioni dell’emozione, che si alzano e cadono come il vento... E’ la meraviglia dell’amore, vedo la fiaccola che tutti noi dobbiamo reggere... E’ il mistero della spartizione, su tutti noi deve cadere un po’ di pioggia, solo un po’ di pioggia..."